Cos’è la Metodologia Lean
La metodologia Lean, o pensiero snello, è un approccio gestionale nato in ambito industriale, ma che ha trovato applicazione in moltissimi altri settori, dal manifatturiero ai servizi, fino al mondo digitale.
Le origini del metodo Lean: dalla Toyota alla rivoluzione industriale
Il metodo Lean, o produzione snella, nasce in Giappone negli anni ’40, all’interno della Toyota Motor Corporation. In un contesto post-bellico, caratterizzato da carenza di risorse e forte competizione, l’azienda nipponica si trovò a dover innovare il proprio sistema produttivo per sopravvivere e prosperare.
L’azienda si concentrò sulla produzione di ciò che il cliente desiderava, eliminando gli sprechi e migliorando la qualità.
Ingegneri come Taiichi Ohno e Shigeo Shingo svilupparono e implementarono i principi fondamentali del sistema di produzione Toyota (anche detto TPS – Toyota Production System).
5 principi fondamentali della Lean
Definire il valore
Il concetto del valore nell’ambito della Lean si suddivide in due tipologie:
- Valore percepito: Il valore non è un concetto oggettivo, ma soggettivo. Ciò che ha valore per un cliente potrebbe non averlo per un altro. Ad esempio, per un cliente di un’auto, il valore potrebbe risiedere nell’affidabilità, nel comfort, nel design, mentre per un altro cliente nell’efficienza dei consumi.
- Valore aggiunto: Il valore è tutto ciò che il cliente è disposto a pagare. Tutte le attività che non contribuiscono direttamente a creare questo valore percepito sono considerate sprechi (Muda), che il cliente non è disposto a pagare.
Il primo passo consiste nell’individuare e comprendere esattamente cosa il cliente considera di valore nel prodotto o servizio offerto.
Sembra banale ma spesso è necessario porsi la domanda elementare: perché l’azienda esiste?
Una volta definito il valore, è cruciale concentrarsi esclusivamente sulle attività che lo generano direttamente.
Tutte le altre attività, che non apportano un beneficio tangibile al cliente, sono considerate sprechi e vanno eliminate.
Mappare il flusso di valore
La mappatura del flusso di valore è uno strumento fondamentale nella metodologia Lean per visualizzare e analizzare tutti i passaggi necessari per portare un prodotto o un servizio dal cliente fino al fornitore.
È un po’ come una radiografia di un processo, che mette in evidenza le attività che creano valore e quelle che invece rappresentano uno spreco.
Il Value Stream Mapping (VSM) è lo strumento principale utilizzato per creare una rappresentazione visiva di tutte le attività, dai fornitori al cliente finale, necessarie per produrre un bene o un servizio.
In questa fase si devono Identificare gli sprechi.
La mappa del flusso di valore permette di individuare facilmente i colli di bottiglia, le attese, i trasporti inutili e tutte le altre attività che non aggiungono valore.
Dopo di che si entra nella fase importante di Ottimizzazione del processo.
Infatti una volta identificati gli sprechi, è possibile intervenire per eliminarli o ridurli, semplificando il processo e rendendolo più efficiente.
Creare flusso
Creare flusso è uno dei principi cardine della metodologia Lean. Significa far sì che il semilavorato di un prodotto o servizio si muova in modo continuo e senza interruzioni da una fase alla successiva del processo, eliminando ogni forma di attesa o di accumulo di lavoro ( WIP o Sovrapproduzione).
Minimizzando al massimo le attese e le lavorazioni inutili, i processi saranno eseguiti con il minor Lead Time possibile.
Stabilire un sistema di pull
l sistema di pull è un principio fondamentale della metodologia Lean che mira a creare un flusso di produzione basato sulla domanda reale del cliente, anziché su previsioni o eccedenze di produzione.
Invece di produrre in anticipo e poi cercare di vendere i prodotti, si produce solo ciò che è richiesto dal cliente, al momento giusto e nella quantità necessaria.
In sostanza, si produce solo ciò che è necessario, al momento giusto e nella quantità esatta.
Perseguire la perfezione
Il principio di perseguire la perfezione nel Lean non implica la ricerca di uno stato ideale e irraggiungibile, ma piuttosto un impegno costante verso il miglioramento continuo.
La parola giusta per descrivere il concetto è : Kaizen. Un termine giapponese che significa “miglioramento continuo”.
È un principio fondamentale della filosofia Lean, e si basa sull’idea che piccoli cambiamenti continui possono portare a grandi miglioramenti nel lungo periodo.
Il miglioramento continuo richiede il coinvolgimento attivo di tutti i dipendenti dell’azienda, a tutti i livelli.
Inoltre ricorda che la Lean promuove una cultura dell’innovazione, incoraggiando i dipendenti a proporre nuove idee e soluzioni. Il Valore arriva dal basso!
Gli sprechi per la Lean
Il concetto di spreco (Muda in giapponese) è centrale nella filosofia Lean.
Rappresenta qualsiasi attività che consuma risorse (tempo, denaro, materiali) senza aggiungere valore percepito dal cliente.
Identificare e eliminare gli sprechi è fondamentale per migliorare l’efficienza, la qualità e la redditività di un processo.
I 7 Sprechi Classici
Tradizionalmente, si identificano sette tipi di spreco nel Lean:
Difetti: Prodotti difettosi che richiedono rilavorazioni, scarti o reclami da parte dei clienti.
Sovrapproduzione: Produrre più di quanto richiesto dal cliente, creando eccedenze di magazzino e aumentando i costi.
Tempo di attesa: Tempi morti durante il processo produttivo, ad esempio quando un operatore aspetta un componente o una macchina si guasta.
Scorte: Eccedenza di materie prime, semilavorati o prodotti finiti, che occupano spazio e richiedono costi di gestione.
Trasporti: Spostamenti inutili di materiali o prodotti all’interno del processo produttivo.
Movimenti: Spostamenti inutili degli operatori.
Lavorazioni inutili: Attività che non aggiungono valore al prodotto, come controlli eccessivi o rilavorazioni.
in aggiunta ai precedenti sprechi che generalmente sono individuabili nei processi produttivi, si aggiungono altri tre che possono essere presenti nelle aziende di servizi:
Disturbi, mal gestione della comunicazione ed errato impiego delle competenze.
Come identificare gli sprechi?
L’identificazione degli sprechi è il primo passo fondamentale per implementare una strategia Lean efficace.
Come abbiamo visto, esistono diversi tipi di sprechi e numerosi strumenti per identificarli. In questa sezione, approfondiremo alcune delle tecniche più comunemente utilizzate.
- Mappa del flusso di valore (VSM): Visualizza graficamente il flusso di un prodotto o servizio, evidenziando le attività che non aggiungono valore.
- 5S: Un metodo per organizzare l’ambiente di lavoro in modo efficiente e pulito, facilitando l’identificazione degli sprechi.
- Osservazione diretta: Osservando direttamente i processi, è possibile identificare le attività che non aggiungono valore e le cause delle attese.
- Analisi dei dati: Analizzando i dati di produzione, è possibile identificare i colli di bottiglia e le aree in cui si verificano più frequentemente i difetti.